Residenza per disabili nella casa canonica
(Assemblea del 27 febbraio 2004)

A seguito dell'assemblea del 3 febbraio 2004, la popolazione di Pollenzo è stata invitata a partecipare ad una nuova riunione per discutere della possibilità di poter ospitare nella casa canonica un centro diurno e notturno per disabili.
Di seguito è presente il verbale dell'assemblea.

Ore 21.15
Presiede: Don Garabello A.
Ospiti: Vicario gen. Mons. Gianolio, Rapp. del Cons. Intesa, Dott.sa Abburrà, Dott. B. Conterno
Progettisti: Geom. Sasso, Geom. Allocco, Arch. Ferrero

O.D.G.: proposta di usao della casas canonica parrocchiale come Centro Accoglienza Disabili

- Preghiera iniziale

- Dietro al tavolo dei relatori sono appesi dei cartelloni con i progetti e le variazioni previste per i due piani della casa canonica

- Don Garabello presenta gli ospiti, riassume e illustra quale sia il progetto già spiegato nel Consiglio Pastorale del 2/2/2004 e passa la parola al Vicario generale Mons. Gianolio. Egli propone una riflessione sulle finalità della Chiesa che segue sempre le orme del Cristo e non i comuni parametri delle associazioni civili. Ricorda che, in concreto, noi abbiamo dei beni che sono di tutti e proprietà di nessuno e che devono essere messi a disposizione di chi ne abbisogna.
Non abbiamo interessi materiali da difendere, l'unica nostra preoccupazione deve essere quella di fare la volontà di Cristo.

- Il parroco passa poi la parola al dott. B. Conterno il quale spiega come è strutturata, sul nostro territorio, l'assistenza ai disabili e denuncia la mancanza di un centro a tempo pieno. Vede, quindi, con grande favore l'apertura di questa comunità nel Braidese. Ribadisce che Consorzio ha dato parere favorevole al progetto e all'Associazione H Insieme di Alba.

- Interviene quindi, la dott.sa Abburrà che illustra chi siano le persone disabili e ci assicura che lo stare insieme a loro è una grande ricchezza. Queste persone vanno accolte con grande dignità. Ribadisce anche che nel nostro territorio è urgente la necessità di aprire una comunità a tempo pieno. Assicura che la priorità di accesso alla struttura verrà dato ai disabili residenti qualora lo desiderino, e che le persone ospitate avranno tutte più di 18 anni.

- I progettisti illustrano le opere di restauro, che non intaccheranno la struttura (con approvazione della Soprintendenza). Le variazioni necessarie per i servizi saranno leggere. La spesa complessiva, eccetto l'appartamento per il parroco, sarà compresa tra i 250.000 e i 300.000 Euro.

Tra i mormorii di dissenso emergono le seguenti perplessità:

a) Il timore che ospitando i disabili venga preclusa la possibilità di avere un sacerdote fisso, come la maggior parte della popolazione desidera.

b) Si teme uno stravolgimento eccessivo della struttura della casa canonica.

c) Si teme che i momenti di integrazione tra i disabili e i ragazzi siano troppo traumatici per i bambini più piccoli, si teme altresì che i nostri ragazzi possano recare disturbo ai disabili.

- Si propone inoltre di costruire una struttura nuova in un campo ai margini della Frazione oppure di adibire la canonica come abitazione per le famiglie di Albanesi che potrebbero anche occuparsi della ttività presenti.

- Il signor Bianco informa su casi di difficoltà risolti con la pazienza e il buon senso, come in ogni famiglia e propone la partecipazione di due o tre membri della Comunità nel Consiglio Amministrativo dell'Associazione per controllarne l'operatività.

- Il parroco fanotare che le tre fondate obiezioni sono risolte dal progetto approvato dalla Curia e dalla presenza di operatori in collabotazione con responsabili dell'oratorio.

- Si riconosce la divisione delle opinioni e ci si appella ad un confronto più pacato e costruttivo.

- Diverse persone sottolineano gli aspetti positivi socialmente, pedagogicamente ed ecclesiasticamente.

- Si conclude rimandando i pareri al Vescovo, Capo della Comunità Ecclesiale, qui rappresentata da Mons. Vicario, il quale determinerà il futuro della canonica e delle strutture connesse.



Il webmaster ringrazia per la collaborazione Bruna Burdese.

 



La casa canonica